Sei emozionato per l’acquisto della tua prima (o nuova) casa? Arriva il momento in cui l’emozione deve lasciare spazio alla ragione. Quali pavimenti per interni andrai a scegliere?
Il mercato oggi trabocca di proposte, una vera e propria “selva oscura” di materiali, dove sembra quasi impossibile orientarsi, ma non preoccuparti! Se si comprendono realmente le differenze (in primis tra pavimenti veramente naturali e non), e si ha chiaro l’obiettivo, scegliere per il meglio non è poi così difficile. Fai attenzione, allora: da qui iniziamo un viaggio attraverso le varie tipologie di pavimenti in legno.
Ti aiuteremo ad orientarti in questo labirinto di possibilità.
Pronto? Si parte!
Sembra legno ma non è: le imitazioni del vero parquet
Impiallacciati, laminati e linoleum sono soluzioni che possono solo imitare l’aspetto del parquet. Per quanto la qualità possa variare, non corrispondono a un vero pavimento in legno (ancora meno se lo cerchi naturale). In più, per essere realizzati, necessitano di colle per la posa, spesso contenenti formaldeide, silani, fenoli o altre sostanze inquinanti che rendono gli ambienti insalubri.
Impiallacciati: attenzione allo strato nobile!
Un parquet, per essere definito tale, deve prevedere uno strato di vero legno nobile di almeno 2,5 mm. L’impiallacciato, che viene utilizzato molto spesso per i mobili, può presentare uno strato nobile di meno di un millimetro…
Cosa sono i pavimenti laminati
Il laminato è un pannello in fibra di legno (MDF o HDF) rivestito in superficie con una lamina plastica, che riproduce l’aspetto di diverse essenze. L’assemblaggio di questi strati avviene attraverso una forte pressione dei materiali impregnati di colle e resine termoindurenti. Anche in questo caso, quindi, niente a che vedere con il pavimento in legno naturale.
Linoleum: prezzi bassi, bassa qualità
Ecco una soluzione molto usata negli ambienti pubblici per il suo basso costo e la manutenzione piuttosto semplice: il linoleum è costituito da un semplice supporto in tela di juta, rivestito tramite un processo di compressione a caldo con una miscela o pasta di olio di lino, farina di legno e sughero, pigmenti e inerti. Il prodotto ottenuto si presenta in fogli o piastrelle di spessore solitamente variabile tra i 2 e i 4 mm.
Pavimenti in legno massello: pro e contro di una soluzione antica
Ti sarà sicuramente capitato di visitare i grandi palazzi storici in Italia o all’estero. Ricorderai la sensazione di camminare sugli antichi pavimenti in legno massello con i loro rumori, scricchiolii e movimenti che rendono l’atmosfera tanto caratteristica. Il legno massello è costituito da unico strato di legno nobile. Con tutti i pregi e i difetti che ne conseguono.
Questo tipo di tavola, come ogni pezzo di legno, risente molto dei cambiamenti di temperatura e umidità. Torsioni, imbarcamenti e spazi tra una doga e l’altra sono quasi impossibili da evitare. Per aumentarne la stabilità è quindi necessario inchiodare o incollare le doghe. Per tutti questi motivi, a partire dagli anni Ottanta, i pavimenti in legno massello sono stati pian piano sostituiti da soluzioni più stabili e performanti.
Il parquet industriale a due strati
Il parquet industriale a due strati garantisce performance estetiche e funzionali migliori e più stabili. La “forza” della doga in massello viene attutita assottigliando lo strato nobile fino a 4 mm. Questo viene poi incollato a un supporto in multistrato, solitamente in betulla, per raggiungere uno spessore adatto ai sistemi di posa in cui la ceramica era la scelta più diffusa.
Un metodo di produzione che ha permesso di aumentare la stabilita dei pavimenti in legno, mantenendo però l’uso abbondante di colle – fenoliche, silaniche o ureiche – sia per l’assemblaggio dei vari strati, sia per la posa. Nelle soluzione più economiche, al posto della betulla, possono essere utilizzati materiali scadenti che costano meno, ma che non mantengono le stesse proprietà meccaniche. In definitiva, un parquet a due strati ha lamelle di legno nobile ridotte ed è stabile solo se incollato al massetto.
Il pavimento in legno a tre strati incrociati: innovazione dalla Val di Fiemme
I tre strati incrociati sono il presente e il futuro dei pavimenti in legno, non solo per le performance tecniche, ma anche e soprattutto per le qualità di salubrità e biocompatibilità. Sono composti da uno strato nobile (la lamella superiore), un’anima centrale e un retro, tutti in legno massello. Ogni strato è fondamentale per il risultato complessivo. In Fiemme 3000 i tre strati vengono incollati utilizzando colle viniliche rispondenti ai migliori requisiti di salubrità e rispetto dell’ambiente che, pur introducendo una grande quantità di acqua negli elementi – e relativa umidità –, evitano l’uso di sostanze tossiche. Si tratta di un tipo di adesivo che implica un processo produttivo più impegnativo in termini di costi e di tempo, ma è l’unica scelta possibile per realizzare un prodotto naturale come questo. Andiamo ad analizzare strato per strato la composizione di un pavimento a tre strati incrociati.
La lamella nobile e il retro presentano sempre uguale spessore e uguali caratteristiche tecniche.Sono costituiti dalla stessa essenza o da essenze con prestazioni equivalenti. Questo consente agli elementi di rispondere in maniera identica alle sollecitazioni dell’ambiente in cui sono posati, garantendo la massima stabilità dimensionale della struttura. Fondamentale e il sistema di stabilizzazione: prima dell’assemblaggio, gli elementi devono presentare identiche caratteristiche di umidità e dimensione. Gli strati sono quindi selezionati e accoppiati, ogni lamella nobile con il suo retro, e messi a “riposare” per alcune settimane in una stazione di stabilizzazione.
L’anima centrale è realizzata esclusivamente in legno di abete rosso. Questo tipo di abete è caratterizzato da particolare flessibilità e omogeneità della fibra, risultato di una crescita molto lenta: già nella fase di taglio del tronco, e lavorato per ottenere una sezionatura cosiddetta in “vertical line”, ossia con tutte le fibre poste in maniera verticale e omogenea all’interno della plancia. Il processo prosegue con la levigatura e la realizzazione degli incastri maschio/femmina su tutto il perimetro delle tavole. La loro struttura stabile, naturale e ottimamente rifinita, unita alle importanti dimensioni, rende le tavole ideali per la posa flottante, l’unica completamente biocompatibile e salubre, che permette al legno di appoggiarsi vivo e sano sul materassino che ricopre il massetto.
Ma, anche qui, esistono pavimenti e pavimenti.
Ecco allora 4 dritte per smascherare un pavimento a tre strati di bassa qualità:
- L’anima centrale non è inserita ortogonalmente o in vertical line
- Il retro è realizzato con legno di scarto o economici
- Non è previsto un tempo di essiccazione del materiale corretto, per impedire al legno di deformarsi e imbarcarsi
- Il retro è sottilissimo, quindi insufficiente a controbilanciare lo strato nobile
Ancora qualche dubbio? Scrivici le tue domande!