Il barone rampante è Trentino

Chi non ha mai desiderato, da bambino, una casa sull’albero per osservare il mondo dall’alto, con le gambe penzoloni e il vento tra i capelli? Bastavano poche assi sistemate tra le forcelle dei rami di un vecchio melo, o una piccola capanna sopraelevata per i più intraprendenti, e con la fantasia si partiva per mille avventure.

Emozioni che è possibile rivivere anche da adulti, soggiornando in una “tree house”. Se fino al 2013 la normativa vigente in Trentino impediva di realizzare strutture alberghiere sugli alberi, quell’ostacolo è stato rimosso, e sul territorio iniziano a prendere forma le prime realizzazioni, come quella – pioniera in provincia – di Sagron Mis, a ridosso del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino.

Il Comune aveva già accolto la proposta dello Studio di Architettura MQAA degli architetti Nicola Chiavarelli e Pietro Pitteri, intenzionati a realizzare un laboratorio permanente di “architettura rampante”.

Un villaggio di case bio-ecologiche sugli alberi costruito da artigiani e professionisti locali, utilizzando solo materiali naturali per abitazioni bio-compatibili.

Venerdì 15 luglio è stato presentato il progetto della prima casa sull’albero, in mezzo al verde, che sarà terminata in autunno: circa 30 metri, posta su un unico livello a due metri da terra, ha una struttura portante in acciaio Corten e lignea, ed è accessibile da un pontile. All’interno, una luminosa camera matrimoniale e un bagno privato con sistema di smaltimento dei reflui, il tutto coibentato e riscaldato con un sistema radiante. Un terrazzo permette di ammirare il panorama delle Dolomiti.

Si sta sviluppando così una forma di ricettività alternativa, rivolta a chi ama la natura e la montagna e che, quindi, non può prescindere dalla necessità di salvaguardare, in primis, la salute e il benessere degli alberiarchitetture viventi da tutelare. Ecco perché il regolamento prevede che il progetto di intervento sia corredato da una relazione, redatta da un tecnico abilitato, certificante «lo stato di buona salute vegetativa della vegetazione dell’area interessata».

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